La patologia allergica negli ultimi 50 anni ha avuto un drammatico aumento di incidenza. Si stima che oggi tra il 20% ed il 30% della popolazione dei paesi industrializzati ne soffra. Le forme allergiche più diffuse sono: l’eczema atopico, la rinite allergica, l’asma allergico; in questi ultimi tempi anche le allergie alimentari sono notevolmente cresciute.
L’allergia ha una eziologia plurifattoriale, esiste in alcuni soggetti una predisposizione genetica, ma questo non è sufficiente per scatenare un fenomeno allergico. E’ necessario che il soggetto sia esposto agli allergeni ambientali ed in questi ultimi anni l’ambiente si è “imbibito” di allergeni, all’inquinamento ambientale, a cibi sempre più raffinati ecc.
Infine la causa oggi ritenuta essere forse la più importante per lo sviluppo di un’allergia è l’alterazione dell’equilibrio del Sistema Immunitario. Nel soggetto allergico il sistema immunitario è come impazzito, ha sviluppato troppo una sua parte a discapito di un’altra e purtroppo la parte che ha ipersviluppato è proprio quella che produce gli anticorpi IgE responsabili della sensibilizzazione e della successiva manifestazione allergica.
Si definisce anafilassi una reazione sistemica acuta, potenzialmente pericolosa per la vita. Lo shock anafilattico rappresenta la forma più grave. E’ una condizione clinica ad insorgenza acuta, in termini di minuti o poche ore, con coinvolgimento di cute e/o mucose e almeno uno dei seguenti: cardiovascolare e/o respiratorio. In età pediatrica risulta più frequente la compromissione respiratoria (ostruzione nasale, tosse, difficoltà respiratoria) di quella cardiocircolatoria (tachicardia, ipotensione).
I più frequenti agenti scatenanti la forma allergica sono gli alimenti, seguiti dai farmaci, dalle punture degli imenotteri, dal lattice, dall’esercizio fisico, dalle trasfusioni e dai vaccini. I sintomi ed i segni possono comparire da alcuni minuti a poche ore dopo l’esposizione. In genere le reazioni gravi sono quelle che compaiono entro 30 minuti-un’ora.
L’interessamento di cute e mucose si manifesta con orticaria, prurito generalizzato, angioedema, eritema congiuntivale, lacrimazione, prurito a labbra, lingua, palato e condotto uditivo esterno, edema di labbra, ugola e lingua, sapore metallico in bocca.
Per quanto riguarda l’apparato respiratorio è coinvolto nel 70% dei casi di anafilassi con rinorrea, congestione nasale, tosse secca, broncospasmo fino all’arresto cardiaco. A volte è presente vomito, diarrea e dolori addominali. Dal punto di vista cardiocircolatorio si verificano alterazioni della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. Infine si giunge rapidamente anche al coinvolgimento del sistema nervoso centrale con cefalea, alterazione del comportamento e dello stato di coscienza.
Lattanti, come anche pazienti anziani, soggetti con patologie concomitanti, pazienti che assumono altre terapie e/o che abusino di alcol o stupefacenti e le donne in gravidanza rappresentano categorie a rischio di reazioni più gravi.
In accordo con la letteratura internazionale si può affermare che la condizione clinica di anafilassi richiede di porre rapidamente la diagnosi e di procedere a un altrettanto rapido intervento. Il cardine della terapia è rappresentato dall’adrenalina i.m. Successivamente, una corretta gestione dell’anafilassi impone l’educazione di paziente e familiari ad evitare ulteriori reazioni e ad un utilizzo corretto dell’adrenalina auto-iniettabile.
Come possono essere curate le allergia?
Quando l’agente scatenante sia stato identificato in farmaci o alimenti sarà sufficiente rispettivamente evitarli e seguire una dieta priva. La medicina tradizionale offre validi strumenti terapeutici da cui, soprattutto nelle forme acute e iper-acute (come appunto in caso di shock anafilattico) non si può prescindere. Ma tuttavia si tratta di terapie fondamentalmente sintomatiche che non risolvono alla base il problema.
L’omeopatia può fare qualcosa?
Può fare molto, l’omeopatia cura il malato e non solo la malattia, cioè cerca di correggere quel difetto in parte costituzionale, in parte determinato dall’ambiente, che ha portato il Sistema immunitario del soggetto allergico ad essere sbilanciato e quindi a rispondere in maniera anomala nei confronti di sostanze normalmente innocue. L’omeopatia può aiutare sulla gestione dei sintomi allergici.
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