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INTOSSICAZIONE DA METALLI PESANTI: MERCURIO.


INTOSSICAZIONE DA MERCURIO

La presenza di metalli nell’organismo riveste notevole importanza, molto si conosce circa le carenze ed i relativi quadri clinici, mentre le intossicazioni sono state trascurate.

Alterazioni quantitative/qualitative provocano interferenze nei processi biologici sino a patologie carenziali o tossiche, con relativi quadri sintomatologici specifici.

Tra le intossicazioni da metalli pesanti, particolare attenzione deve essere rivolta a quella da Hg (mercurio) dipendente da fattori alimentari, farmacologici, cosmetici e soprattutto dalle otturazioni dentali in amalgama (come si utilizzavano in gran quantità in passato).


Il mercurio a temperatura ambiente è un metallo liquido, non è normalmente presente nell’organismo umano: quindi si comporta come la maggior parte dei metalli pesanti, da corpo estraneo e tossico.

Il mercurio altera considerevolmente il metabolismo degli altri elementi presenti nell’organismo per la proprietà reattiva chimica.


E’ noto che il mercurio è tossico, evapora facilmente, inquina l’ambiente, si accumula negli organismi, per cui è previsto uno smaltimento dello stesso come “rifiuto tossico nocivo”; al contrario quando si affronta l’argomento circa il mercurio presente nel cavo orale (nelle otturazioni dentali), non si comprende perché questo “non inquini, sia stabilmente legato, non vi sarebbero evidenze scientifiche della tossicità”.


Il grosso equivoco nasce quando non vengono distinte le intossicazioni acute da quelle croniche; queste ultime hanno in comune solo il tossico, mentre gli effetti sono completamente diversi: in quelle croniche l’organismo avvia una serie di risposte adattative che producono quadri totalmente diversi.


L’intossicazione acuta è un evento eccezionale per esempio in seguito all’assorbimento di Hg per via metabolica dovuto al consumo di pesce inquinato, come a Minamata- Giappone e a Dryden, Ontario settentrionale- Canada per gli scarichi di residui mercuriali rispettivamente nella baia e nel fiume English-Wabigoon, ed al consumo di pane confezionato con semi di grano trattati con metil mercurio (fungicida) negli USA e in Iraq.

Altri casi sono dovuti all'inalazione di vapori di Hg, nel caso di contaminazione accidentale in spazi poco ventilati (es. i serbatoi), all'estrazione del metallo dal minerale, al riscaldamento di soluzioni mercuriali, all'ingestione accidentale o a finalità autolesionistica di elevate quantità di composti mercuriali.


I sintomi che dominano il quadro clinico dell’intossicazione acuta sono a carico dell’apparato respiratorio, del rene e soprattutto del Sistema Nervoso. E’ proprio l’effetto neurotossico che determina l’esito infausto nelle intossicazioni massive; quelle sub-acute invece si caratterizzano per i sintomi respiratori (tosse, irritazione bronchiale), gastrointestinali (vomito, diarrea), dolori gengivali, lesioni alla mucosa orale.


L’esposizione a piccole quantità non determina segni e sintomi immediatamente riconducibili alla presenza dell’elemento, bensì causa lievi, ma significative perturbazioni delle funzioni fisiologiche.

Le fonti d’intossicazione cronica sono quelle professionali e quelle legate a continua introduzione dell’elemento per via alimentare ed ancor più per via iatrogena.

Una delle fonti più importanti è il Timerosal, che è Hg in forma organica (etilmercuriotiosalicilato di sodio), è utilizzato come conservante nell'industria farmaceutica, come disinfettante o antisettico ed era presente in molti vaccini per bambini (attualmente non è più largamente presente).

E’ presente ancora in molti liquidi per lenti a contatto, farmaci ad uso topico, prodotti cosmetici, solventi, collutori, antisettici orali.


L’assorbimento per via metabolica avviene attraverso l’ingestione di cibi, soprattutto pesci di grossa taglia, come i tonni per un fenomeno di bio-accumulo; quantitativi minori in svariati cibi in cui il Hg è usato come conservante (anti-fungino) per il grano per esempio.


La caratteristica peculiare del Hg è rappresentata dalla localizzazione biologica prevalente o quasi esclusiva intracellulare, con ridottissime quantità a livello mesenchimale, risultando quasi completamente assente nei liquidi biologici, non rintracciabile nel sangue e nelle urine, nelle fasi croniche.

Il Hg assorbito è processato metabolicamente ed in parte eliminato attraverso gli emuntori, soprattutto fegato e reni.

La principale via di eliminazione del Hg dall'organismo è il fegato.

Poiché l’emivita ematica del Hg inorganico è particolarmente breve, la misurazione di Hg ematico (nel sangue) ed urinario non rappresenta un efficace parametro di valutazione nelle intossicazioni croniche.


Le sedi elettive di deposito sono il tessuto nervoso centrale, corteccia occipitale, ipofisi, organi parenchimatosi (soprattutto fegato, rene, pancreas, tiroide) non risparmiando –comunque-alcun tessuto od organo.

Nel lume intestinale, i composti organici dell’elemento vengono in parte eliminati ed in parte ritrasformati nella forma elementare ad opera della flora batterica.

Un’azione importante è svolta da Candida albicans che tende a legare e sequestrare una parte notevole di Hg rivestendo, così, un ruolo protettivo nei confronti dell’organismo.

Questo è un elemento importante ai fini terapeutici, poiché il mercurio incorporato nel micete – in caso di terapie anti-fungine è rilasciato con la lisi del microorganismo, provocando un picco di Hg, in alcuni casi assimilabile a quello da intossicazione acuta.


Effetti del mercurio nell'organismo:

Gli effetti dell’esposizione prolungata a basse dosi di Hg generano sintomi quando viene raggiunto un livello critico di accumulo, o meglio quando l’intossicazione cronica dura da un tempo sufficiente a produrre deficit di detossificazione organica.

Nella cellula nervosa, il danno immediato è imputabile all'azione perturbante la funzione elettrica.


Segni e sintomi aspecifici da intossicazione mercuriale:

-sintomi generali: tremori fini, sonnolenza, inappetenza, facile affaticabilità, stanchezza cronica (Sindrome da Stanchezza Cronica-Chronic Fatigue Syndrome), abbattimento psichico, disfunzionalità delle ghiandole endocrine;

-sistema nervoso: malattie nervose e degenerative centrali e periferiche, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, apprendimento difficoltoso, autismo, epilessia, difficoltà di coordinamento motorio, instabilità d’umore e depressione;

-capo: cefalea, emicrania, nevralgie facciali, sensazione di lingua urente, bocca asciutta, afte, sapore metallico in bocca;

-occhio: disturbi visivi per disfunzionalità dei muscoli oculomotori, edemi perioculari;

-orecchio: ronzio, rumori strani, perdita o attenuazione della capacità di percezione della spazialità dei suoni;

-apparato gastro-enterico: dispepsia, vomito, colite ulcerosa, disbiosi intestinale, diarrea, gastroenterite, cattiva digestione, stipsi, infiammazione della mucosa viscerale;

-apparato tegumentario: perdita di capelli, cambiamento del colore dei capelli, prurito cutaneo, eritemi, esantemi;

-apparato genito-urinario: frequenti infezioni delle vie urinarie, alterazione del ciclo mestruale, vaginite da Candida.


Drenaggio emuntoriale

Esistono opportuni interventi terapeutici in grado di effettuare la disintossicazione dai metalli pesanti con recupero della reattività dell’organismo, mediante medicinali omotossicologici, antiossidanti, chelanti, integratori alimentari e probiotici, nonché attraverso opportuni interventi terapeutici a sostegno degli organi bersaglio.

Il drenaggio deve mirare a limitare l’accumulo dell’elemento, mantenendo più efficienti le fisiologiche vie di detossicazione, potenziandole con adeguato stimolo mirato alle vie linfatiche ed agli organi emuntoriali, soprattutto rene e fegato.



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