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FARINGITE: quando è responsabile lo STREPTOCOCCO?


LARINGITE
LARINGITE

Il mal di gola è tra i sintomi più frequenti nei bambini e negli adulti come infezione delle alte vie respiratorie, si manifesta spesso come dolore a deglutire ed è un segno della infiammazione che può interessare la faringe (faringite) o anche le tonsille (tonsillite). In questo caso le tonsille possono presentarsi aumentate di volume, arrossate e ricoperte da un materiale biancastro (essudato), si tratta delle cosiddette “placche tonsillari”, causate dalla reazione del sistema immunitario alla infezione.

Le “placche tonsillari” non sono sempre espressione di una infezione batterica, ma possono comparire anche i corso di infezioni virali come ad esempio per la mononucleosi e Adenovirus.

Nella maggioranza dei casi il mal di gola ha proprio una origine virale e pertanto non necessita di trattamento antibiotico, in genere in corso di faringiti o tonsilliti causate da virus sono presenti altri segni tipici di malattie virali, come febbre, non molto elevata, raffreddore, raucedine, tosse, congiuntivite o disturbi intestinali.

Dal 20 al 30% dei casi delle faringiti acute è dovuto allo Streptococco beta-emolitico di gruppo A (SBEGA). La diagnosi di faringite streptococcica viene fatta per mezzo della coltura, è più frequente nei bambini in età scolare e negli adolescenti, più rara invece sotto i 3 anni.

L’infezione si trasmette attraverso le vie respiratorie ed il bambino è contagioso nei due giorni precedenti la comparsa della febbre e può non presentare sintomi particolari, a parte un iniziale mal di gola. Questo spesso comporta il diffondere della infezione in comunità frequentati dai bambini, asilo o scuola, ed il verificarsi così di piccole epidemie in ambito scolastico.

Che cosa è lo Streptococco?

Gli Streptococchi sono un gruppo di batteri, tutti caratterizzati da una forma sferica (detti cocchi). Ne esistono vari tipi, molti dei quali innocui per l’uomo. Altri invece, possono essere causa di varie malattie come faringiti e tonsilliti, otiti, meningiti, polmoniti ed infezioni generalizzati ed endocarditi (infezione della cavità interna o delle valvole del cuore), scarlattina, malattia reumatica e infiammazione del rene (glomerulonefrite).

Per molto tempo in passato, queste forme di malattie infettive sono state oggetto di preoccupazione, ma oggi grazie alla diffusione degli antibiotici, le infezioni da Streptococco hanno smesso di fare paura. Tuttavia le sue complicanze ancora oggi non vanno sottovalutate, tanto più che l’uso incontrollato di terapie antibiotiche inappropriate ha prodotto “resistenze” agli stessi antibiotici con diminuzione della efficacia terapeutica.

I sintomi della faringite da Strepococco, spesso non sono distinguibili da altre faringiti, ma spesso si caratterizza per un più forte ed improvviso mal di gola, rispetto alle forme virali, febbre alta, superiore ai 38/38,5°, notevole arrossamento del faringe, presenza di piccoli puntini rossi sul palato, placche sulle tonsille, linfonodi del collo aumentati di volume e a volte dolenti.

La diagnosi certa si ottiene con l’esecuzione del “tampone faringeo”, esame microbiologico del cavo faringeo, in quanto può non essere sufficiente l’osservazione clinica (cioè guardare solo la gola durante la visita medica), poiché i sintomi possono essere simili a quelli di altre faringiti provocate da virus o altri batteri.

Si tratta di un prelievo che viene effettuato sfregando il tampone sull’orofaringe e sulla superficie delle tonsille, evitando di toccare altre parti della cavità orale o di contaminare con la saliva.

Quasi tutti i pediatri dispongono in ambulatorio di un “test rapido” che permette l’analisi immediata del tampone, arrivando all’esito (streptococco SI o NO) nel giro di 5 minuti. Può essere utile anche inviare il tampone in laboratorio, per una analisi più precisa ed approfondita della infezione, soprattutto in forme recidivanti: ma questo invio è più lento, per l’esito infatti occorrono 48-72 ore.

Da ricordare che il tampone non va eseguito nei bambini asintomatici, cioè in bambini che non presentano alcun segno di mal di gola o febbre; infatti circa il 30% dei bambini è portatore asintomatico del batterio, cosiddetti “portatori sani” di streptococco. Quindi si tratta di bambini che hanno lo Streptococco, risultano positivi al test, ma NON devono essere curati con gli antibiotici, poiché non hanno una infezione in fase attiva (non hanno infatti alcun sintomi di malattia).

Fare il tampone senza indicazioni cliniche precise, significa ritrovarsi con risultati positivi che non hanno alcun significato clinico e si rischierebbe di trattare bambini che non ne avrebbero bisogno, ma cosa ben più grave di selezionare temibili antibiotico-resistenze. Nel caso di un Tampone faringeo negativo, non è necessario ricorrere a terapie antibiotiche inutili.

Un altro esame che spesso viene prescritto in corso di infezioni da Streptococco è il TAS, sigla che sta per Titolo Anti Streptolisinico, è dunque un esame del sangue, che permette di valutare la presenza nel sangue di anticorpi contro una particolare tossina prodotta dalla Streptococco e chiamata Streptolisina. Un aumento del TAS può semplicemente indicare che il nostro Sistema Immunitario ha incontrato in passato lo Streptococco, ma non vuol dire che è in corso una infezione da Streptococco, dunque questo esame non serve per identificare le cause di una faringite.

Se la presenza dello Streptococco è confermata dal tampone, si deve instaurare una terapia antibiotica, solitamente a base di Amoxicillina, da somministrare per bocca per 10 giorni, secondo le indicazioni delle Linee guida. La terapia ha lo scopo soprattutto di prevenire le complicanze, oltre ad abbreviare il decorso della malattia ed attenuare il mal di gola. Se il bambino non presenta più sintomi febbrili o mal di gola, può riprendere a frequentare la Comunità dopo 36 ore dall’inizio della terapia antibiotica.

L’utilizzo di terapia omeopatica, con rimedi specifici per la cura della faringite può risultare utile anche come accompagnamento alla terapia antibiotica per alleviare più velocemente i sintomi clinici.

Spesso le infezioni da Streptococco sono recidivanti nello stesso bambino o nell’ambito della stessa famiglia e provocare piccole “epidemie familiari”, anche se la terapia antibiotica viene eseguita correttamente, tali infezioni ritornano e si ripetono più volte, anche nel corso di alcuni mesi o anni.

In questo caso la terapia omeopatica, in quanto terapia specifica ed individuale del terreno di quel paziente, rappresenta un valido, ed a volte unico aiuto, al Sistema immunitario per evitare il ripresentarsi di episodi infettivi ricorrenti di Streptococco.

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